Sarò breve
Appunti sulla errata interpretazione
In genere le problematiche, in qualsiasi settore accadono, sono prodotte da chi non capisce una mazza.
Diciamo, per essere più tecnici, che la percentuale di accadimenti che determinano un fallimento sono maggiormente creati da chi non ha avuto la capacità di comprensione.
Se io mi trovo nell'intento di applicare un progetto ma ometto, confondo, oppure interpreto erroneamente il percorso da sviluppare, il progetto fallisce.
Tuttavia, non è il programma sbagliato, il problema sono stato io.
Chiaramente il concetto lo puoi spalmare (lavoro, amore, politica) e ti accorgerai, immediatamente, che questo fenomeno è il dannoso gap che incombe sulla moderna gestione della società globalizzata.
La errata interpretazione delle cose.
Il famoso Pirandelliano "Così è (se vi pare)"
Questo procedere, dovuto a mancanza di applicazione, attenzione, volontà, per un certo aspetto, si può anche confondere.
Dall'altra crea situazioni non volute e non corrispondenti, ne alla realtà ne, magari, agli intenti prefissati.
Dunque, la perentoria espressione: "zitto tu, non capisci un cazzo" ha , con necessaria urgenza, bisogno di maggiore studio; sia nell'ambito semiotico, sia in quello squisitamente sociale.
Colui che non ha capito può ritrovarsi emarginato, se è l'unico a non capire.
La questione s'inasprisce quando il numero delle persone, che procede in modo errato, è sensibilmente fuori portata, al punto di generare una conseguenza collettiva non trascurabile, che va a rappresentare un falso a cui credere. Praticamente l'illusione.
Ci si illude che una cosa sia giusta, quando è sbagliata; che una progettazione va eseguita in un modo, invece era un altro, e così via.
Illusione di massa, dunque non soggettiva.
Questo accade sovente.
Quando l'errore è spontaneo e istintivo si chiama ignoranza (di termini, fatti e luoghi).
Quando l'errore è indotto si chiama manipolazione.
Quando l'errore è generato da una singola persona può avere anche effetti catastrofici.
Dipende dall'entità dell'errore e da chi applicato.
Arriviamo alla domanda che scatena la riflessione:
Se l'errore, che sia progettuale, comprensivo, di valutazione, di realizzazione, referendario, sentimentale, viene prodotto dalla massa, dal popolo, quali sono le conseguenze e come possiamo porne rimedio?